Francesco
Maule ci segnala un interessante libro sul mondo della bicicletta
visto con gli occhi disincantati di Bike Snob NYC un blogger-scrittore-ciclista
newyorkese...
Francesco
Maule, bmx-rider degli anni 80/90 e papà di Mosè
(G2 del Bmx Creazzo) ha scritto una recensione che vi proponiamo
qui sotto.
Il libro è
stato tradotto in italiano e pubblicato da Elliot edizioni.
il blog:
BIKE
SNOB NYC
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BIKE
SNOB NYC
Manifesto per un nuovo ordine universale della bicicletta
Elliot edizioni, Roma 2010. Bike
Snob NYC è un blogger-scrittore-ciclista di New York (USA).
La traduzione in italiano di questo suo libro indica che la sua
fama si sta facendo largo anche oltreoceano (da noi) e oltre gli
utenti della rete. Il sottotitolo così altisonante e pomposo
indica già quanto ci troviamo di fronte a uno dei soliti
personaggi “prendere o lasciare”: o lo ami o lo odi.
Ciò varrà anche per tutti i ciclisti e amanti della
bici. Le idee, i suoi racconti, le sue spiegazioni potranno farci
innervosire o entusiasmare ma di certo non mancheranno di farci
riflettere su questo mezzo così speciale com'è la
bici. Simpatiche e impietose le sue descrizioni dei vari tipi di
ciclista: il vampiro, il corridore (con tutte le sottospecie), il
ciclista metropolitano, il messenger, la bella godzilla, il brontolone
Retrò, il lupo solitario, etc.
Ottimi consigli sulla vita di strada del ciclista e sull'approccio
culturale da costruire per una nuova civiltà ciclica (o ciclopica
o ciclabile o ciclistica, insomma basta pensare a un futuro di civiltà,
poi chiamatela come volete... ) li possiamo leggere nel capitolo
“CICLO-FOBIA. Pregiudizio e propaganda”. Impietose e
spassose le pagine sulle sottoculture del ciclismo (nomina anche
il BMX alle pagine 122-123), da non perdere la parte sull'anima
delle biciclette, come utilissimo è il mini manuale (pp 135-
142) con la spiegazione delle riparazioni basilari. Altre cinque
pagine sono dedicate alla spiegazione di come legare la bici per
non farsela rubare, partendo comunque dal presupposto che le bici
vengono rubate e ciò non rappresenta sempre una disgrazia:
grandiose le considerazioni pseudo filosofiche di pagina 144. Non
senza prima aver ricordato la parte sul dolore, “il crudele
istruttore della natura”, elemento non senza una sua notevole
influenza nella vita del ciclista (male alle gambe e/o in varie
altre parti del corpo, cadute, condizioni climatiche, etc.) chiudiamo
questa pseudo recensione con le parole trionfali dello stesso Bike
Snob NYC (alias Eben Weiss) di pagina 157:
«Viviamo un tempo ricco sia di abbondanza intellettuale che
di pura immondizia. È estenuante dover guardare l'immondizia
e, a volte, l'unico modo per farsi strada è con l'attività
fisica. Questo non cambierà mai. Si avrà sempre bisogno
del proprio corpo in modo produttivo ed espressivo. Mentre si arranca
tra i detriti culturali, è di giorno in giorno più
facile perdere il contatto con questa verità. E se la danza
contemporanea e lo spogliarello non fanno per voi, allora il ciclismo
è un ottimo modo di soddisfare questo bisogno».
Francesco Maule
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